Stromboli: il Vulcano
Stromboli: caratteristiche geomorfologiche
Lo Stromboli (dal greco "στρογγύλη", "rotonda") è un strato vulcano attivo appartenente all'Arco Eoliano, situato sull'isola di Stromboli, ed è uno dei vulcani attivi più vivi e interessanti del mondo.
Con stratovulcano si intende un vulcano che è andato formandosi tramite la sovrapposizione di strati di lava che si sono solidificati uno dopo l'altro sino a dare una forma conica al vulcano stesso.
L'edificio vulcanico dello Stromboli (e cioè la parte che emerge dal mare) è alto 926 metri sul livello del mare e raggiunge poi una profondità tra i 1.300 e i 2.400 metri sotto il livello del mare.
Il vulcano dello Stromboli è caratterizzato da esplosioni più o meno regolari causate dallo scoppio delle bolle di gas che risalgono più velocemente del magma circostante: le sue esplosive eruzioni hanno luogo con intervalli che possono variare da pochi minuti fino a diverse ore e sono impossibili da prevedere.
Storia dello Stromboli in sintesi
Stromboli vulcano attivo è emerso dal mare circa 160.000 anni fa, in un continuo formarsi di edifici vulcanici e successivi crolli.
Il ciclo Scari-Vancori
In particolare, circa 34.600 anni fa, si formò il "complesso eruttivo di Scari", osservabile a Scari e sud del paese, sotto forma di una spessa sequenza di bombe vulcaniche, lapilli e Lahar (una colata di fango e materiale piroclastico).
Successivo (circa 26.000 anni fa) è invece il complesso Vancori, caratterizzato da depositi piroclastici, basalti e shoshonite.
In questa fase, la cima del vulcano era probabilmente occupata da una grande caldera.
Il ciclo Scari-Vancori si è concluso poi con una frana e il crollo laterale del settore occidentale e nord-occidentale dell'edificio vulcanico, che ne ha cambiato radicalmente la conformazione.
Neo-Stromboli
La fase successiva, a partire da circa 13.800 anni fa, ha visto la ricostruzione dell'edificio nel settore nord-occidentale.
Il nuovo centro eruttivo, chiamato Neostromboli, si trovava a nord della cresta Vancori.
Allo stesso tempo, alcuni centri eruttivi secondari danno origine al "Timpone del Fuoco" a Ginostra, alla Lave di San Bartolo e San Vincenzo.
All'incirca tra 10.000 e 5.000 anni fa il settore nord-occidentale subì nuovi collassi laterali (frane), lasciando una profonda depressione a forma di ferro di cavallo che si estende dalla cima fino a una profondità di circa 2.000 metri sotto il livello del mare: la famosa Sciara del Fuoco.
Lentamente questa depressione si è riempita con materiale piroclastico e molteplici colate di lava.
Il centro eruttivo di oggi è rappresentato da un cono piroclastico che si trova nella parte superiore della Sciara del Fuoco, ad una quota inferiore rispetto al Pizzo Sopra la Fossa, a quota 918 metri, ed è caratterizzato, appunto, dalla presenza di tre crateri allineati parallelamente alla Sciara, in direzione nord-est - sud-ovest.
Stromboli e attività eruttive
La sua attività eruttiva "ordinaria", mediamente intorno alle 300 esplosioni "normali" al giorno, ha luogo in una quota di 750 metri sul livello del mare, dalle 5 attuali bocche eruttive presenti nella zona del cratere.
Questa attività è costituita da esplosioni intermittenti di media potenza, che di solito durano pochi secondi e sono ben separate l'una dall'altra, durante le quali sono espulse scorie, lapilli, ceneri vulcaniche e blocchi litici, con una velocità di uscita che viaggia dai 20 ai 120 metri al secondo e con altezze che vanno da poche decine fino a qualche centinaio di metri.
I periodi di inattività totale, senza lanci di materiale, sono piuttosto rari. Il più lungo mai registrato è durato circa 2 anni, tra il 1908 e il 1910.
Periodi di prolungata quiescenza, invece, della durata di alcuni mesi, sono stati registrati più volte, ma non sono certo frequenti.
L'attività normale può essere periodicamente interrotta da esplosioni energetiche più grandi, chiamate "esplosioni maggiori". Questi eventi sono costituiti da esplosioni brevi ma piuttosto violente, durante le quali vengono "sparati" blocchi e bombe di dimensioni anche di qualche metro, a distanze di centinaia di metri, associate a piogge di lapilli e cenere: la distribuzione di questi materiali è solitamente confinata nell'area del cratere.
Le eruzioni dello Stromboli vulcano attivo sono costituite da esplosioni violente e improvvise che sembrano una cannonata, durante le quali l'emissione sostenuta di rifiuti a incandescenza, ceneri, bombe e blocchi litici avviene a distanze considerevoli.
Queste esplosioni possono produrre nuvole convettive che hanno un raggio di influenza che può arrivare fino a 10 km: non proprio bruscolini.
Durante i parossismi, e cioè le esplosioni più importanti e violente, vengono espulsi volumi di materiali significativamente più grandi rispetto alle eruzioni normali, e in genere comportano modifiche profonde dell'area del cratere.
Le più forti eruzioni dello Stromboli
Le eruzioni strombolane più violente mai avvenute nella storia dello Stromboli risalgono al 1919 e al 1930.
Eruzione Stromboli 1919
La violentissima eruzione Stromboli del 23 maggio 1919 fu caratterizzata da un fortissimo maremoto che durò più di 10 minuti e causò danni persino in Calabria. L'esplosione avvenne di giorno e causò la morte di 3 persone e numerosi feriti. Fu un tale shock che tanti Strombolani, a seguito di questo evento parossistico, decisero di trasferirsi a Lipari o nelle altre Isole Eolie.
Eruzione Stromboli 1930
Quella dell'11 settembre del 1930, che invece avvenne di notte, non fu da meno ed è rimasta nella storia come una delle più memorabili: si venne a creare una fenditura sul fianco del vulcano, dalla quale fuoriuscirono con una esplosione cenere, gas e lapilli infuocati che raggiunsero l'abitato. In pochi secondi ci furono diverse vittime, decine di feriti, moltissime abitazioni devastate e coltivazioni andate in fumo.
L'episodio fu così scioccante per gli abitanti che molti di loro decisero di abbandonare l'isola e migrare addirittura in Australia: ancora oggi tante famiglie Strombolane hanno parenti a Melbourne e dintorni.
Lo Tsunami del 2002 e altri eventi straordinari
Il 30 dicembre 2002 una importante "fetta" di isola, dal lato della Sciara del Fuoco, si staccò e cadde pesantemente in mare, dando vita a un'onda anomala di ritorno di circa venti metri, che causò sei feriti, vari danni alle barche e alle abitazioni vicine al mare, e che ha innescato il piano di evacuazione dell'isola.
Successivamente vi è stata un'esplosione parossistica il 5 aprile 2003, nell'ambito di una eruzione "normale" iniziata il 28 dicembre 2002 e conclusasi il 18 luglio 2003.
Un altro evento parossistico notevole e molto interessante ha avuto luogo il 15 marzo 2007, durante l'eruzione che si è protratta tra febbraio e aprile 2007.
Il vulcano Stromboli oggi
I prodotti rilasciati dal vulcano sono rappresentati principalmente da getti di spessore variabile; la morfologia del vulcano Stromboli obbliga la lava a rovesciarsi e scorrere solo sul lato nord-occidentale, dove resta confinata all'interno della Sciara del Fuoco e quindi le eruzioni dello Stromboli non rappresentano attualmente un pericolo per la popolazione dell'isola.
Altre cose da scoprire su Stromboli
Se ti colpisce il fascino di Stromboli vulcano attivo, e vuoi approfondire altri aspetti su quest'isola meravigliosa, intanto puoi scoprire esattamente dove si trova Stromboli (con cartina), e poi puoi leggere il nostro articolo sull'isola di Stromboli la Rotonda, oppure quello sull'abitato e le sue spiagge.
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